La Šara (Sciara) è la montagna meridionale al confine della Serbia, una volta fu una triplice frontiera naturale che separava le province romane della Dalmazia, Mesia e Macedonia.
All'inizio del sedicesimo secolo portava orgogliosamente il nome di "Catenamundi", che significava “catene del vecchio mondo”, e il suo nome attuale “variopinto” lo deve al paesaggio colorato ed ai suoi colori vivaci.
La sua bellezza naturale e il significato storico della Šara è riconosciuto dalle istituzioni mondiali. La Šara è inserita nella lista preliminare dell'UNESCO come potenziale patrimonio naturale dell'umanità.
Le sue vette si innalzano oltre due milacinquecento metri sopra il livello del mare; sul versante serbo della montagna la vetta più alta è Bistra. Anche se avete già sentito racconti sulla sua bellezza, rimarrete comunque impressionati dalla bellezza dei suoi 70 laghi – gli "occhi di montagna".
La Šar planina affascinerà gli entusiasti della natura con la sua ricca flora (quasi duemila specie), di cui 18 specie che non si trovano da nessun’altra parte del nostro pianeta. La pianta che è sopravvissuta dall’antichità è conosciuta come la ramonda di Natalia – fior di fenice. È un fiore diventato simbolo nazionale del Giorno dell'Armistizio nella prima guerra mondiale ed ha l'incredibile potere di "risorgere" anche dopo essere completamente appassito.
Centinaia di specie animali fecero di Šar planina una delle montagne più ricche d'Europa - per questo furono organizzate le riserve naturali di Rusenica, Popovo Prase, Ošljak e Golem Bor.
Una delle riserve, Rusenica, custodisce con cura poco meno di cento linci dei Balcani rimaste in vita, che sono i felini più grandi d'Europa. Qui vive anche una particolare tartaruga dei boschi paludosi, l'unico tipo di tartaruga d'acqua dolce in tutto il continente.
Šar planina non vi attirerà solo con le bellezze naturali. Numerosi invasori la conquistarono nei secoli, e questo lo dimostrano i resti degli insediamenti dell’epoca romana, bizantina e tardo-medievale.
Inoltre, sulle sue pendici, nel periodo dal dodicesimo al sedicesimo secolo furono costruite cinquanta tra chiese e monasteri – tra i quali il monastero di San Pietro Koriski.
Sono impressionanti i resti della città di Dušan e del complesso dei monasteri Santi Arcangeli del quattordicesimo secolo, vicino alla città di Prizren.
Nella chiesa della Santissima Vergine in Gotovuša, costruita per la prima volta nel sedicesimo secolo, recentemente è stato trovato un mosaico pavimentale dalla vecchia chiesa, che risale al periodo bizantino.